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Giancarlo Tossani e il Questionario di Proust
Emozione e riflessione, equilibrio tra scrittura e improvvisazione (così dicono…).
Affinità musicale e umana, cos’altro sennò?
Quando ho scoperto che si poteva “viaggiare” leggeri, seguendo la propria strada.
Non sono abbastanza ostinato.
In realtà ho più paura quando non suono. Certo da pianista la paura è sempre quella di non trovare il pianoforte che ti (cor)risponda.
Ancora per molto tempo.
La mia fonte di ispirazione
Occhi, orecchie, etc…
I miei musicisti preferiti
Miles Davis, Paul Bley, Ornette Coleman, Aphex Twin, Tim Berne, Craig Taborn e mille altri.
I miei dischi da isola deserta
Andare su un’isola deserta me lo immagino un po’ come fare un lungo viaggio in auto, quindi…
Le Variazioni Goldberg (suonate da Glenn Gould)
Miles Davis, Bitches Brew
Jimmy Giuffre Jimmy Giuffre 3—1961
Craig Taborn, Junk Magic
Lou Reed, Live in Berlin
Joni Mitchell, Shadows and Light
Kenny Wheeler, Music for Small and Large Ensemble
e mille altri se potessi.
La canzone che fischio sotto la doccia
Me ne guardo bene, piuttosto mi faccio un bagno.
I miei pittori preferiti
Francis Bacon, Jannis Kounellis, Jan Vermeer, Caravaggio, Osvaldo Licini, Valerio Adami, Christian Boltanski, Mark Rothko e mille altri.
I miei film preferiti
Ne metto un paio che in qualche maniera sono entrati nei miei CD. The Fog di John Carpenter (“The Fog Theme” in Beauty Is a Rare Thing); Bande à Part di Jean-Luc Godard (“Band Up Art” in Coherent Deformation). Sempre di Godard, inevitabilmente, À Bout de Souffle. Tutto Stanley Kubrick, François Truffaut, Robert Altman e mille altri…
I miei scrittori preferiti
David Foster Wallace (tant’è che a lui ho dedicato anche un brano in “Strange Spy”); Philip Dick e la sua biografia di Emmanuel Carrère; Cormac McCarthy, James Joyce, Gustave Flaubert, Jerome D. Salinger; due Don: Don De Lillo e Don Winslow, e mille altri…
La mia occupazione preferita
Leggere, viaggiare appena possibile.
Il dono di natura che vorrei avere
Non so. Avere dei doni di natura? Tutto sarebbe più facile ma forse più noioso.
Nella musica, la cosa che detesto di più.
La prevedibilità.
Gli errori musicali che mi ispirano maggiore indulgenza
Per gli errori ci vuole comprensione.
Il pezzo che vorrei venisse suonato al mio funerale
Senza presunzione. “Cantus in Memoriam Benjamin Britten” di Arvo Part.
Lo stato attuale della mia attività musicale
In attesa impaziente.
Il mio motto
Meglio un errore oggi che la perfezione domani?