Giancarlo Tossani “STRANGE SPY”
RELEASE:
DIGITAL ONLY Jun 7, 2019
auand.com
Un progetto assolutamente innovativo, sia concettualmente che formalmente.
Siamo di fronte a un’opera d’arte totale, che, in quanto tale, è specchio del nostro tempo
(All About Jazz)
Gli esiti sono notevoli: il pianista elabora una sorta di psichedelia jazz avveniristica e dominata dalle sonorità digitali
(Rockerilla)
Un album dal piglio sperimentale, con passaggi accennati, situazioni compiute e momenti di estrema visionarietà
(Strategie Oblique)
PRESS RELEASE/REVIEWS
ON ALL STREAMING PLATFORMS!
Comunicato stampa / Press release
Impegnato in una nuova avventura in solitaria, Giancarlo Tossani porta in casa Auand un lavoro che è allo stesso tempo una sfida e un gioco di specchi (*): Strange Spy, in uscita il 7 giugno 2019 solo sulle piattaforme digitali.
Come spiega lo stesso musicista, «Strange Spy è l’anagramma di G.T. Synapser, ovvero la band con cui da anni, principalmente, propongo le mie idee musicali. Questa strana, bizzarra spia potremmo quindi considerarla una sorta di alter ego. Un insolito straniero che in una prospettiva musicale anti-romantica dialoga con gli espedienti della tecnologia musicale e le risorse dei menu, alle prese a volte con “Note che non sono le mie”, per parafrasare il titolo del libro di Emmanuel Carrère».
Dopo ben tre album con i Synapser, che avevano reso la band una delle più prolifiche con il marchio Auand Records, con queste tracce Tossani rivela un approccio completamente diverso. Un po’ con l’intento di fare pratica con apparecchi e software che oggi dominano la scena, un po’ per provare a domare la macchina con elementi creativi che vengono fuori dalle falle della tecnologia stessa, parte alla ricerca delle possibilità offerte da circuiti e sistemi binari. Con pazienza e curiosità, il suo scopo è quello di mettere in primo piano proprio l’aspetto meno accattivante del dialogo uomo-macchina: non la perfezione e la linearità, ma l’inatteso. Sono gli imprevisti a diventare a loro volta uno spunto per l’improvvisazione. «È quello che generalmente caratterizza buona parte della mia produzione – aggiunge il pianista – di solito con buoni partner umani e qui invece con un partner che non ha un volto umano ma estremamente servizievole e compiacente». Ma un creativo come Tossani non avrebbe mai potuto omettere la componente umana: nel gioco rientrano anche composizioni vere e proprie, e brani con una parte rilevante di scrittura. Per rendere ancora più vivo lo scambio tra umano e digitale.
ENG
Engaged in a new solo adventure, Giancarlo Tossani brings to Auand a work that is both a challenge and a game of mirrors: Strange Spy, to be released on 2019, June 7th only on digital platforms.
As the musician himself explains, “Strange Spy is the anagram of G.T. Synapser, the band with which for years, mainly, I propose my musical ideas. We could therefore consider this strange, bizarre spy a sort of alter ego. An unusual foreigner who in an anti-romantic musical perspective dialogues with the expedients of music technology and menu resources, sometimes dealing with “Notes that are not mine”, to paraphrase the title of the book by Emmanuel Carrère”.
After three albums with Synapser, which had made the band one of the most prolific with the Auand Records brand, with these tracks Tossani reveals a completely different approach. A little with the intention of practicing with appliances and software that today dominate the scene, a bit to try to tame the machine with creative elements that come out of the flaws of the technology itself, partly in search of the possibilities offered by circuits and binary systems. With patience and curiosity, its purpose is to put the less appealing aspect of man-machine dialogue in the foreground: not perfection and linearity, but the unexpected. The unforeseen circumstances in turn become a starting point for improvisation. “It is what generally characterizes a good part of my production – the pianist adds – usually with good human partners and here instead with a partner who does not have a human face but extremely helpful and complacent”. But a creative like Tossani could never have omitted the human component: the game also includes real compositions, and pieces with a significant part of writing. To make the exchange between human and digital even more vivid.
All tracks composed*, produced, played and mixed by Giancarlo Tossani
(*except Blackbird by Lennon-McCartney)
Executive Producer: Marco Valente
Mastered by Filippo Strang (VDSS Recording Studio)
Cover Photo: GT & RBD
http://auand.com/au2003/
Tracks
01- Intro
02- A Lot of Hats
03- Precept Diversity
04- School Off
05- Apheresis (to DFW)
06- Unwise Veils
07- King to King
08- Disclosure
09- The Still Point
10- Fun Angle
11- Skipping Indeed
12- Retrochord
13- Blackbird
14- Outro
Apheresis è dedicato a David Foster Wallace, nell’audio la sua voce sulla segreteria telefonica e il ricordo di una sua studentessa. Remembering DFW http://www.youtube.com/watch?v=RoSlnNaTpX0
(*) “Lo spionaggio ha la qualità del sogno. Nel mondo delle spie, come nei sogni, il terreno è sempre incerto. Posi il piede su ciò che sembra terreno solido che invece cede e ti ritrovi a precipitare in caduta libera, ribaltandoti lentamente e attaccandoti a cose che stanno anch’esse cadendo. L’instabilità, questa multiformità che il mondo assume, costituisce sia l’attrazione sia il terrore di essere una spia. Attrazione, perché in mezzo a tale incertezza non ti viene mai richiesto di essere te stesso; qualunque cosa faccia, c’è sempre un altro te, un te alternativo e invisibile che si mette da parte a osservare, valutare, ricordare. È questo il segreto potere di una spia, diverso dal potere che guida gli eserciti alla battaglia; è puramente personale; è il potere di essere e non essere, di distaccarsi dal proprio io, di essere se stessi e al tempo stesso un altro. Il guaio è che se io sono sempre almeno due versioni di me, allora anche gli altri devono essere similmente gemellati con se stessi in questo modo orribile e scivoloso. […] E lì sta il fascino, e la paura […] della possibilità che nulla, assolutamente nulla, sia ciò che sembra. ” – John Banville, L’intoccabile